Il ruolo della mediazione familiare: un approccio alternativo alla controversia legale
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Il ruolo della mediazione familiare: un approccio alternativo alla controversia legale

Nell’ambito del diritto di famiglia, quando sorgono problemi di vario tipo, oltre alla classica controversia legale, è possibile prendere in considerazione anche il ruolo della mediazione familiare. La mediazione familiare è un processo volto a risolvere i conflitti all’interno delle famiglie, in particolare quelli legati a questioni come il divorzio, la separazione, la custodia dei figli, la divisione dei beni e altri problemi simili (viene definita proprio come “un processo collaborativo di risoluzione del conflitto”). Questo processo coinvolge la partecipazione di un mediatore neutrale, una terza persona imparziale che aiuta le parti coinvolte a comunicare in modo efficace, a identificare i loro interessi e a raggiungere accordi che siano soddisfacenti per entrambe le parti. Questo mediatore deve essere rappresentato, necessariamente, da un giurista esperto in materia come https://www.avvocati-divorzisti.it/it/province/57/milano, che sappia quindi muoversi in maniera adeguata in questo campo. Potrebbero esserci dei casi gravi in cui non è possibile applicare tale metodica, ma, quando possibile, la mediazione familiare può offrire un’alternativa efficace e meno conflittuale alla controversia legale per risolvere le questioni familiari.

La mediazione familiare: quali sono i ruoli principali

 

È possibile ricorrere alla mediazione familiare per risolvere numerose questioni in questo ambito. Il primo ruolo della mediazione familiare è quella di ridurre le conflittualità tra le parti coinvolte. Invece di litigare in tribunale, le persone cercano di risolvere i loro problemi attraverso la comunicazione e la collaborazione. In più, consente l’autonomia delle parti. In un processo legale, le decisioni spesso sono prese da un giudice. Nella mediazione familiare, le parti mantengono il controllo sulle decisioni e possono trovare soluzioni personalizzate che meglio soddisfano le loro esigenze e quelle dei loro figli. Si riesce anche ad ottenere un risparmio di tempo e denaro, dato che i processi legali possono essere lunghi e costosi. La mediazione familiare tende ad essere più rapida e meno onerosa, poiché le parti si incontrano direttamente con il mediatore, riducendo il tempo trascorso in tribunale e i costi legali associati. La mediazione favorisce la comunicazione e può contribuire a preservare le relazioni familiari, specialmente quando ci sono figli coinvolti. Le soluzioni negoziate possono aiutare a evitare danni permanenti alle relazioni. Le sessioni di mediazione sono generalmente confidenziali, il che significa che ciò che viene discusso durante la mediazione non può essere utilizzato in tribunale. Questo può incoraggiare le parti a essere più aperte e oneste nel processo. La mediazione familiare può essere adattata alle esigenze specifiche delle parti coinvolte. Ad esempio, può essere utilizzata per affrontare una vasta gamma di questioni, dalla pianificazione dell’asse ereditario alla gestione dei conflitti tra generazioni.

 

Come diventare mediatore familiare: la specializzazione

 

Nella mediazione familiare, il ruolo del mediatore, come è possibile intuire, è fondamentale. Un mediatore familiare è un professionista che aiuta le famiglie a risolvere i loro conflitti in modo collaborativo e pacifico. Per diventare mediatore familiare, per prima cosa, bisogna ottenere una formazione accademica. La maggior parte dei mediatori familiari ha una laurea in psicologia, sociologia, lavoro sociale, diritto o un campo correlato. Sebbene non ci sia una laurea specifica richiesta per diventare mediatore familiare, una base educativa solida può essere molto utile. Dopo aver ottenuto una laurea, è importante acquisire una formazione specifica in mediazione familiare. Questa formazione può essere offerta da università, istituti di formazione specializzati o organizzazioni professionali. Cerca programmi accreditati e corsi di formazione riconosciuti. La pratica è poi fondamentale per diventare un mediatore familiare competente. Per fare pratica e acquisire competenze in questo ambito, dopo gli studi, è possibile fare uno stage o lavorare come assistente presso uno studio di mediazione familiare.