Quali sono gli sgravi fiscali per l’assunzione delle categorie protette nel 2024
Gli sgravi fiscali relativi alle categorie protette sono quell’insieme di agevolazioni di cui datori di lavoro ed aziende possono usufruire quando introducono nell’organico soggetti iscritti alle liste per il collocamento mirato.
A livello normativo le categorie protette sono disciplinate dalla Legge 68/1999: qui è spiegato chi rientra nelle categorie protette e quali sono gli obblighi di assunzione per le imprese.
Analizziamo insieme:
- Cosa sono le quote di riserva
- Quali sono le agevolazioni previste per le aziende
- Quali sono i diritti dei soggetti svantaggiati e quali quelli dell’azienda
- Cosa rischiano le aziende che non rispettano questo obbligo.
Le quote di riserva e le agevolazioni per le aziende
L’espressione quote di riserva indica allo stesso modo le categorie protette, ovvero quella percentuale di dipendenti che l’azienda è tenuta a destinare ai soggetti svantaggiati.
Le agevolazioni fiscali previste vengono concesse ed erogate alle imprese dall’INPS dopo che queste ne hanno fatto richiesta ed in misura proporzionale all’imponibile previdenziale.
Il valore dell’imponibile previdenziale cambia in base al grado di invalidità riconosciuto al soggetto dalla commissione dedicata della ASL, è previsto per un numero di anni variabile e dipende dalla percentuale di invalidità.
In questo momento gli sgravi fiscali previsti per coloro che assumono soggetti svantaggiati hanno una durata di cinque anni, nello specifico:
- 70% della retribuzione mensile imponibile per fini previdenziali con una ridotta capacità lavorativa maggiore del 79%;
- 35% della retribuzione mensile imponibile per fini previdenziali con una ridotta capacità lavorativa compresa tra il 67% ed il 79%.
Nel caso di assunzioni a tempo indeterminato o determinato della durata di almeno un anno di soggetti appartenenti alle categorie protette, con una disabilità intellettiva e psichica maggiore del 45% si parla di uno sgravio della durata di 60 mesi pari al 70% della retribuzione.
Quali sono i rischi del datore di lavoro che non assume categorie protette
Nel caso in cui l’azienda non rispetti gli obblighi di assunzione previsti dalla normativa di riferimento è previsto il pagamento di una sanzione.
Le disposizioni sulle sanzioni per la mancata assunzione di una categoria protetta sono indicate nel Decreto Ministeriale n. 193/2021 e nel Decreto Legislativo n. 185/2016.
In generale, se l’azienda rientra in quelle che hanno l’obbligo di assumere categorie protette e non lo rispetta incorre in una sanzione 153,20€ per ogni giorno che rimanda l’assunzione.
I giorni partono dal momento in cui è stato sottoscritto il contratto con il dipendente che, con la sua assunzione, ha fatto entrare l’azienda nell’elenco di quelle che potrebbero assumere una categoria protetta.
Quali sono i diritti delle categorie protette che lavorano in azienda
Oltre a tutti i diritti condivisi con gli altri lavoratori, una categoria protetta ha diritti per così dire esclusivi.
Eccoli di seguito:
- Possibilità di assunzione con un contratto a tempo determinato/indeterminato e di percepire una retribuzione uguale a quella degli altri dipendenti;
- Diritto a svolgere mansioni compatibili con il proprio stato di salute;
- Diritto a nuove mansioni o a mansioni riprogrammate/modificate se ci sono peggioramenti nello stato di salute.
Anche il datore di lavoro ha dei diritti, nello specifico:
- Licenziamento: quando non è possibile ricollocare la risorsa altrove o quando questo epilogo rappresenta un modo per proteggere la sua salute;
- Assistenza e supporto: prevedere ed organizzare periodi di prova e formazione per facilitare l’inserimento del soggetto svantaggiato nell’organico aziendale.
Tra gli altri diritti del soggetto svantaggiato c’è la nota Legge 104, in particolare l’articolo 3 comma 3 che prevede:
- Tre giorni di permessi mensili retribuiti dall’INPS o divisibili in ore, nello specifico 2 ore al giorno se il contratto è a tempo pieno oppure 1 al giorno nel caso di un contratto part time;
- Possibilità di scegliere la sede di lavoro più vicina alla propria abitazione;
- Possibilità di rifiutare un trasferimento;
- Diritto di essere escluso da turni di notte e reperibilità.
Quali sono le modalità di assunzione di una categoria protetta
Eccoci arrivati all’ultimo punto della nostra guida, le modalità di assunzione delle categorie protette.
L’azienda può:
- Consultare le graduatorie della Provincia di appartenenza;
- Usufruire dei servizi di somministrazione del lavoro;
- Consultare gli elenchi del centro dell’impiego più vicino.
Nel caso in cui l’azienda non percorra nessuna di queste strade assolvendo l’obbligo di assunzione delle categorie protette sarà il centro dell’impiego ad inviare le unità necessarie pescando dalle liste di collocamento obbligatorie.
Ogni anno entro il 31 gennaio le aziende sono tenute a comunicare alla Direzione Provinciale del Lavoro il numero complessivo dei propri dipendenti e i nominativi di quelli inclusi nelle quote di riserva.