Brownies: piccole pepite internazionali
Morbidi, quadrati e piacevolmente umidi. I brownies sono piccoli dolcetti tipici statunitensi che hanno conquistato il mondo.
Dolcezze “da” Oltreoceano
Semplicemente cioccolatosi o arricchiti con nocciole o frutta disidratata, ma anche in versione chiara o variamente rivisitata, i brownies sono una presenza immancabile in qualsiasi bakery statunitense.
La loro origine sarebbe però casalinga. Si narra infatti che sarebbe stata una casalinga del Maine a inventarli in modo del tutto involontario (ovvero dimenticando il lievito nell’impasto) mentre preparava una comune torta al cioccolato.
Secondo altri, fu invece Bertha Palmer, proprietaria insieme al marito del Palmer House Hotel, a chiedere al pasticcere dell’albergo di creare un dolce simile a un pezzetto di torta che le donne mondane ospiti della Chicago World’s Columbian Exposition potessero consumare anche durante un pranzo non placée. Era il 1893 e da quella richiesta nacque il dolce chiamato Palmer House Brownie, tutt’oggi servito ai clienti dell’hotel e, coerentemente con la ricetta originale, ripieno di noci e coperto di glassa alle albicocche.
Benefici per l’umore e non solo
Scuri e cioccolatosi (il loro nome rievoca proprio il colore “brown” ovvero “marrone”), i brownies potrebbero rientrare a pieno titolo nella categoria dei cosiddetti “comfort food”, ovvero quegli alimenti capaci di sollevare l’umore e di far avvertire una sensazione piacevole, di protezione e (per l’appunto) “conforto”.
Il motivo? Spesso rievocano ricordi piacevoli legati all’infanzia, ma spesso la ragione risiede nella pura chimica. Non a caso infatti, dal punto di vista delle proprietà nutritive, i comfort food sono caratterizzati da un’elevata dose di zuccheri (semplici o complessi), nonché da altre componenti (come il cacao) che provocano nel sangue un innalzamento repentino dei livelli di serotonina, la sostanza considerata come l’“ormone del buon umore”.
Umore a parte, per sentirsi meno in colpa nel cedere al peccato di gola rappresentato dai brownies, si può considerare anche un altro aspetto legato ai loro possibili benefici: come si legge su Repubblica, il cacao ha anche proprietà antiossidanti, benefiche per la salute cardiovascolare e nervosa, nonché per mantenere giovane la pelle.
Il fascino del Nuovo sul Vecchio Mondo
Scenografici, coloratissimi, persino libidinosi, nonché perfettamente coerenti con l’immaginario del dessert perfetto tramandato da fiabe e cartoni animati (chi da piccolo non ha amato le torte a più piani coperte di glassa e sormontate da decine di candeline?), i dolci americani sono tra i cibi più instagrammabili e instagrammati dai social addicted (e dai food addicted) del Vecchio Continente, Italia inclusa.
Tanto da fare concorrenza alla pizza, il piatto iconico della cucina mediterranea per eccellenza che, sia nella versione più classica e godereccia, si nelle sempre più numerose versioni più raffinate e gourmet, resta tuttora in cima alle classifiche della libidine culinaria per quanto riguarda le ricette salate.
Ma non solo: anche i format televisivi americani incentrati sulla cucina e sulla pasticceria vanno per la maggiore, tanto da essere stati esportati anche in Europa, con un successo di pubblico che non sembra conoscere crisi.
Ma il mondo dei social, del digital e della televisione ha spesso poco a che fare con ciò che davvero “piace” a livello di gusto puro e semplice. Perché, si sa, la spettacolarizzazione punta più sulla vista che su altri sensi e sovrasensi connessi al cibo.
Quindi molti apprezzeranno sì l’immagine di una fetta di velvet cake (o, per l’appunto, di un ipercalorico brownie), ma resteranno fedeli alla cara vecchia e rassicurante torta di mele preparata ogni mattina dalla loro nonna!
Ogni Paese (o Regione) ha la propria “coccola dolce”
Se dunque i dolci “Made in Usa” hanno conquistato la propria visibilità e possono contare sull’apprezzamento di una propria fetta di pubblico, resta il fatto che ogni Stato del Mondo, nonché ogni regione o persino città custodisce la ricetta di almeno una “coccola dolce” apprezzata dai propri abitanti (nonché dai turisti in visita).
Si va da quelli sempre presenti nelle vetrine delle pasticcerie di quartiere ai dessert più elaborati e preparati per le occasioni speciali, ma il risultato non cambia: quando ci sono, risultano irresistibili.
Un esempio nel Bel Paese? Per andare a colpo sicuro basta cercarlo nel patrimonio della tradizione enogastronomica dell’Emilia Romagna. Questa Regione rappresenta la Food Valley nazionale, che custodisce un patrimonio di prodotti DOP e IGP nonché di ricette invidiato in tutto il mondo, nonché un must in tutto il Bel Paese. Dunque, a voler ben guardare, un morbido brownie può impallidire di fronte a un cubetto di crema fritta. Insomma: a ogni Paese il suo quadrotto dolce!!!